Bergamo abbraccia la granfondo universale

Biciclette dappertutto. Mancano poche ore al via della 19ª Granfondo Internazionale Felice Gimondi Bianchi e la città di Bergamo è ormai pienamente immersa nell’atmosfera dell’evento. Giallo dappertutto: Felice Gimondi festeggia domani i 50 anni di quel memorabile Tour de France, una favola sportiva negli anni del boom economico, grazie ad un ragazzo sbocciato di colpo nell’estate 1965, un campione in erba che sarebbe poi diventato mito.

Celeste dappertutto. La celebrazione dei 130 anni di Bianchi, main sponsor della manifestazione, è l’altra motivazione forte di questa edizione che amplia la sua dimensione internazionale, con partecipanti provenienti da 30 nazioni. Sin da questa mattina all’alba l’invasione è cominciata, ma in perfetto ordine. Una organizzazione di altissimo livello, paragonabile a quella di una corsa professionistica di valore mondiale, ha studiato tutto nei minimi particolari ed ogni partecipante trova qui a Bergamo l’atmosfera ideale.

Il tempo è buono e domani sarà altrettanto, la festa è garantita. Sono 3740 i granfondisti pronti a sfidarsi, domenica 10 maggio, sulle strade della Provincia di Bergamo, scegliendo uno dei tre percorsi, tutti rigorosamente “green”: quello più breve di 89,4 chilometri (1209 metri di dislivello), il medio di 128,8 chilometri (1623 metri di dislivello) o il lungo di 162,1 chilometri (2479 metri di dislivello). Tutti i percorsi condividono salite mitiche del ciclismo come il Colle del Gallo e il Selvino, mentre il più lungo affronta tra l’altro la Forcella di Berbenno e la salita di Costa Valle Imagna (1036 metri di quota).

All’interno del “Lazzaretto” – il quartier generale dell’evento, una distesa di 10mila metri quadrati dedicati a tutti i servizi, dalla consegna dei pacchi gara al “Gimondi Expo” –  i preparativi scorrono senza frenesia. Domani dopo la gara tutti si riverseranno qui, insieme appassionatamente, per gustare il pasta party e godere un paio d’ore di relax. Nell’area vip invece sarà possibile ammirare una serie di artistiche installazioni (una per ogni tappa del Tour 1965) che raccontano in forma tridimensionale la storia dell’uomo Gimondi, di una corsa e di un’epoca. Un lavoro prezioso, realizzato sul filo delle emozioni.

Dopo la pausa forzata del 2013 per problemi legati alla viabilità e la promettente ripresa nel 2014, la Granfondo Gimondi Bianchi  ha ritrovato dunque il suo ruolo naturale di evento di riferimento in un settore in forte sviluppo. La “Gimondi” si distingue da sempre per l’aspetto tecnico-organizzativo, come testimonia lo spiegamento di mezzi a garanzia della sicurezza: 60 motostaffette, 240 addetti agli incroci, 40 radioamatori, 40 mezzi di emergenza, 70 operatori sanitari.

Comprensibile il rammarico per i molti che hanno fatto richiesta di iscrizione fuori tempo massimo e dunque non potranno essere al via. Una gara come questa non è cosa di tutti i giorni. Ma adesso il gran giorno è arrivato: domattina alle ore 7:00 a Via Marzabotto si parte.